Viaggi con Storico dell'Arte

Chieti: la terra d'Abruzzo

DURATA
4 Giorni
PREZZO DA
1.025 €
CONDIZIONI DI VIAGGIO
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Viaggio d'arte

Chieti, Villa Santa Maria, Guardiagrele, Casoli, Roccascalegna, Archi, Lanciano, I trabocchi, Rocca San Giovanni

Accompagnatore tecnico: Dr. Davide Scataglini

dal 17 al 20 marzo 2025

Considerata una delle cittadine più antiche di Italia, Chieti è una città che vanta uno dei patrimoni artistici e archeologici più belli della nostra penisola. Situata in un colle a 330 metri sul livello del mare, la città concede meravigliose vedute sia sul mare che sulle montagne circostanti tanto da essere soprannominata “la Terrazza d’Abruzzo”. Secondo un’antica leggenda questa cittadina abruzzese è stata fondata dal “pelide Achille che la chiamò Teate in onore della madre, la ninfa Teti. La città è orgogliosa di queste nobili e leggendarie origini, e tuttora nello stemma cittadino campeggia la figura dell’eroe acheo conquistatore di Troia armato con lancia e scudo. Nonostante non sia inserita tra le tappe dei principali itinerari turistici, tra siti archeologici, chiese centenarie e musei Chieti è sicuramente una delle città da visitare e da scoprire. Grazie alla sua strategica posizione, inoltre, la città è spesso considerata la base d’appoggio ideale per visitare punti di interessi circostanti, come il Parco della Maiella, ed alcune delle spiagge più belle dell’Abruzzo, la così detta Costa dei trabocchi.

 

Programma Dettagliato:

https://www.arteviaggi.it/programma/88-CHIETI%20PROGRAMMA.pdf

1° giorno, lunedì 17 marzo - da Bologna a CHIETI - Km 390

1° ritrovo - ore 8,15 – Ritrovo in Stazione Centrale di Bologna
Treno Freccia Rossa Bologna/Pescara ore 8,45/11,44. Posti a sedere seconda classe.

2° ritrovo – ore 12 – Stazione Ferroviaria di Pescara
Incontro con pullman e con il nostro accompagnatore Dr. Davide Scataglini
Visita alla casa dove Gabriele D’Annunzio nacque il 12 marzo 1863. Pranzo nel vicino ristorante Taverna 58 con menu tradizionale abruzzese.
Salita a Chieti ed inizio della visita. La città è suddivisa in due parti: Chieti alta, parte antica e sede del centro storico, e Chieti Scalo, quella più moderna. Il pomeriggio visita di Chieti Alta. Il centro storico è piccolo e comodamente percorribile a piedi, si inoltra tra antiche strade ricche di monumenti, edifici signorili, chiese, piazze e botteghe storiche: da Largo Gian Battista Vico, dove affaccia il palazzo della locale Camera di Commercio arricchito di stili diversi, al Corso Marrucino, via principale di Chieti dove sorge il bellissimo Teatro Marrucino, vero gioiello architettonico in elegante stile Ottocentesco e dall’interno finemente decorato. Se ci sarà concesso lo visiteremo.
Poi la Cattedrale di San Giustino, costruita nel 1200 sui resti di un antico luogo di culto. La cattedrale è divisa in tre navate e tre diversi absidi, con quella centrale coperta da una volta a botte lunettata. Sotto il presbiterio si trova la cripta con le reliquie di San Giustino, arricchita con preziosi affreschi e pitture risalenti al XIV/XV secolo.
Indi la Piazza dei Templi Romani, dove si possono ammirare resti di alcuni templi costruiti nel III secolo d.C. dedicati, probabilmente, a Minerva, Giove e Giunone. I templi furono edificati su luoghi già dedicati alla venerazione di divinità pagane nel V-IV secolo a.C., tanto da rappresentarne il luogo di culto più antico di Chieti.
Museo Pinacoteca “Costantino Barbella”, attualmente allestito in un ala del seicentesco Palazzo Martinetti-Bianchi. II Museo è uno dei fiori all’occhiello dell’offerta culturale teatina e le sue collezioni, che spaziano dal quattrocento fino al novecento, sono viva testimonianza di come la città si sia sempre interessata alla conservazione del proprio patrimonio artistico. Arte medievale e rinascimentale, affreschi staccati, ‘600 ‘700 ‘800 abruzzese, maioliche, arte contemporanea…
Cena e pernottamento in albergo.

2° giorno, martedì 18 marzo - TUTTO CHIETI

Prima colazione cena e pernottamento in albergo. Pranzo in ristorante.
Il mattino a mente fresca visita a due splendidi musei archeologici.
Si esce dal centro storico e si sale a Villa Frigerj, situata su una piccola altura fuori dalle mura cittadine, è un bellissimo palazzo in stile neoclassico arricchito da un meraviglioso giardino, principale parco comunale di Chieti. Composta da diversi livelli terrazzati è ricca di giardini all’italiana, fontane e passeggiate, laghetti e ponti di pietra. E’ anche la sede attuale del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, ricco di reperti risalenti ad antiche civiltà abruzzesi sia del periodo romano che preromano, come il famoso Guerriero di Capestrano, statua a grandezza naturale del VI secolo a.C. ritraente un re dei Vestini. Da non perdere anche le stele di Guardiagrele, parte di un corredo funerario che ha permesso di approfondire lo studio delle popolazioni del luogo prima dell’arrivo dei romani.
Poi il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, posto sulla sommità dell’acropoli dell’antica Chieti; da qui è possibile ammirare un’incantevole vista sul massiccio della Majella. In esposizione reperti che raccontano nascita e sviluppo della città attraverso tre diversi percorsi museali: L’inizio della storia urbana, Da Roma a ieri e La terra dei Marrucini.
Pomeriggio con l’Anfiteatro Romano, situato nell’ambito del Parco Archeologico La Civitella, risalente al I secolo d.C., fu rinvenuto durante gli scavi archeologici nell’area. L’Anfiteatro, ricavato lungo le pendici orientali del colle, era il luogo deputato al combattimento tra gladiatori.

3° giorno mercoledì 19 marzo - GUARDIAGRELE, VILLA SANTA MARIA, ROCCASCALEGNA, CASOLI, - Km. 150

Chieti, prima colazione cena e pernottamento in albergo. Pranzo in ristorante.
Prima sosta a Guardiagrele, borgo detto la porta della Maiella (motive intuibile). La “Montagna madre d’Abruzzo” incombe.
Questo piccolo paese è oggi noto per la sua produzione artigianale e per la lavorazione dei metalli e non è un caso che proprio qui si iniziò a produrre per la prima volta la Presentosa, ossia il gioiello tipico dell’Abruzzo indossato dalle donne in occasioni importanti come feste o banchetti. La storia di questo borgo parla di una nascita in epoca medioevale, all’incirca nell’undicesimo secolo da parte dei Normanni. Questi infatti decisero di fondare Guardiagrele come l’unione di due diversi villaggi ossia Guardia e Graeli. Alcuni secoli dopo, più precisamente intorno al quattordicesimo secolo, l’arte gotica conobbe il suo più grande splendore soprattutto grazie al lavoro di Nicola da Guardiagrele. Ciò che rende questo uno dei borghi più belli d’Italia è senza dubbio il centro storico che accoglie chiese, monumenti e strutture di varie epoche.
Il borgo è impreziosito poi una serie di torri e palazzi. Poi ci dirigiamo Riserva Naturale Regionale Cascate del Rio Verde. Pochi lo sanno, ma le cascate naturali più alte d’Italia si “nascondono” in una delle zone più incontaminate e selvagge della Regione Abruzzo. Proprio qui, all’interno di questo parco. Situate nel bel mezzo di un canyon roccioso le cascate del Verde formano, con un dislivello di circa 400 metri, tre salti consecutivi realizzando così un salto effettivo di oltre 200 metri: uno spettacolo della natura che si può ammirare nella loro forma e nella loro bellezza durante tutto l’arco dell’anno; la portata dell’acqua varia a seconda delle stagioni e a seconda degli anni, se più piovosi o più secchi. Indi la vicina Villa Santa Maria è un piccolo borgo immerso in un paesaggio collinare di grande bellezza, con vedute spettacolari sulla Majella e sulla campagna circostante. Pranzo in ristorante. E’ considerato la “patria dei cuochi” perché qui, tra le case arrampicate su uno sperone di roccia, sono nati cucinieri illustri, autori di banchetti memorabili presso tutte le corti europee. La tradizione nacque nel XVI quando molti castelli del Medio Sangro erano dominati da un’antica famiglia napoletana, i Caracciolo di Pisquizi, che diede anche un Santo alla Chiesa e un patrono, protettore dei cuochi, San Francesco, nato a Villa Santa Maria nel 1563. Fu un rappresentante di questa famiglia a portarsi con sé fino a Napoli un cuoco villese, che dette un’ottima prova della sua arte culinaria. Altri chef locali furono allora chiamati a dirigere “le danze” gastronomiche di altre famiglie patrizie, con un’emigrazione che seguì nei secoli successivi, coinvolgendo anche i paesi vicini, grazie anche alla Scuola alberghiera di Villa Santa Maria, che ebbe inizio nel XVI secolo all'interno del Castello della famiglia Caracciolo, e all’attuale Istituto Alberghiero, ancora punto di riferimento per la formazione di nuovi professionisti della cucina internazionale. Questa tradizione, e numerosi altri gustosi racconti, si possono conoscere visitando il singolare Museo del Cuoco, ospitato a Palazzo Caracciolo: una realtà più unica che rara, che offre una raccolta di testimonianze storiche dell’attività dei grandi cuochi di Villa Santa Maria, con una ricca documentazione cartacea e fotografica sul lavoro da loro svolto nei più grandi alberghi del mondo e nelle case di nobili e titolati, e con una serie di oggetti dagli stessi utilizzati.
Segue Roccascalegna, un incantevole borgo situato nell’entroterra abruzzese che è famoso per il suo castello costruito su uno sperone roccioso che domina dall’alto il territorio circostante. La città sembra essere nata attorno al XII secolo come avamposto longobardo per il controllo della Valle del Rio Secco. Sull’origine del nome della città ci sono diverse ipotesi. Secondo alcuni Roccascalegna deriverebbe “Rocca con la scala di legno”, mentre secondo altri la “scalegna” indicava un tempo il dirupo sul quale era stata costruita la rocca. Il centro storico di Roccascalegna sorge ai piedi dello sperone roccioso che ospita il castello, gioiello leggendario del medioevo. Camminando per le vie del paese si incontrano alcune chiesette di fascino, ed alcuni belvedere che regalano una vista mozzafiato nel territorio circostante e piccole chiese.
Tempo permettendo, sulla via del rientro a Chieti, ultima sosta di giornata a Casoli, uno dei borghi chietini più noti e conosciuti, formato da un gruppo di case arroccate su un colle da cui lo sguardo si perde tra il massiccio della Maiella e il bacino artificiale del lago Sant’Angelo, per la visita – se avremo la fortuna che in quei giorni sia aperto - al Castello Ducale dove, alla fine dell’Ottocento, si ritrovavano i grandi esponenti della vita culturale e politica dell’epoca. Da Edoardo Scarfoglio, fondatore del Mattino di Napoli, alla scrittrice Matilde Serao; dai musicisti Francesco Tosti ed Ettore Montanaro a Guglielmo Maroni, al pittore Francesco Paolo Michetti e, dulcis in fundo, a Gabriele D’Annunzio. A lui Pasquale Masciantonio riservò una stanza in cui appuntare, sul muro, pensieri ed emozioni più intimi.
Oggi è una residenza signorile proprietà del comune e dichiarato Monumento Nazionale.
Famose sono anche le olive di Casoli.

4° giorno, giovedì 20 marzo – ARCHI, LANCIANO, COSTA DEI TRABOCCHI …. Pescara ….. Bologna - Km. 160

Dopo la prima colazione lasciamo definitivamente la città teatina per raggiungere Archi, uno dei borghi autentici d’Italia, almeno secondo l’Associazione Borghi Autentici d’Italia! Archi è davvero un sogno a occhi aperti. Appollaiato su uno sperone roccioso a 492 metri sul livello del mare, il paese è noto come la Terrazza sul Sangro perché domina sia la Val di Sangro sia la Valle dell’Aventino, regalando un panorama splendido. Il borgo, che affonda le sue origini nell’Età del Bronzo, è caratterizzato da forti elementi medievali ed i resti del castello medievale della famiglia Lannutti, che domina Archi con le mura di cinta e il torrione cordonato, sanciscono la funzione difensiva dell’epoca. La bellezza di Archi è il frutto dell’amore dei suoi abitanti (800 anime oggi)per loro terra e la loro storia.
Poi si scende a Lanciano, una splendida cittadina che si trova tra il Mar Adriatico e il Parco della Maiella e conserva ancora il suo centro storico di origine medioevale. Simbolo della città è sicuramente la Chiesa di Santa Maria Maggiore che è ritenuta uno dei monumenti più importanti della regione per il suo perfetto stato di conservazione. Si visita tranquillamente a piedi ed è bello poter camminare tra stradine ricche di storiche botteghe, di palazzi signorili, di monumenti e di chiese che costituiscono la storia del paese.
Lanciano è meta di un ininterrotto pellegrinaggio che ogni anno coinvolge migliaia di fedeli che qui giungono in quanto nella Chiesa di San Francesco d’Assisi sono ospitate le reliquie del Miracolo eucaristico di Lanciano. La storia narra che attorno all’VIII secolo durante una S. Messa le ostie e il vino si trasformarono in carne e sangue.
Poi un tuffo giù alla Costa dei Trabocchi, dove visse per un periodo Gabriele D’Annunzio e che ne ispirò la scrittura de Il trionfo della morte. Composta da bizzarre costruzioni, macchine da pesca su palafitte dalle origini non chiare - secondo alcuni studiosi andrebbero accreditate ai Fenici - è certo che la loro presenza rende ancora più suggestivo un paesaggio già fantastico di suo. Oggi molti trabocchi, restaurati e riportati alla loro bellezza originaria, ospitano ristoranti dove poter gustare saporite pietanze tradizionali abruzzesi.
Ed è in uno di questi dove consumeremo il pranzo, ovviamente con menu a base di pesce
Eppoi, dopo la visita, alla stazione di Pescara per il treno Freccia Rossa Pescara/Bologna ore 17,10/20,15.

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