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Sulle Tracce di Giovanni Pisano: la nascita del Gotico nella Toscana Superiore

DURATA
1 Giorno
PREZZO DA
690 €
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Sulle Tracce di Giovanni Pisano: la nascita del Gotico nella Toscana Superiore

 

VIAGGIO IN PULLMAN DA BOLOGNA

 

Viaggio di gruppo con accompagnatore storico dell’arte - minimo 10 partecipanti

 

Data di partenza: dal 15 al 17 Aprile 2026

1° giorno – mercoledì 15 aprile – Bologna / Pistoia km. 130

- Ore 7,45 – Bologna, autostazione- piazzale interno, pensilina 25

- Ore 8 – Bologna, Borgo Panigale – Giardino Jerzj Popieluszko

Autostrada A1, Firenze, A/14 con uscita a Montecatini Terme.

La nostra visita comincerà dalla Pieve di San Michele a Groppoli, subito fuori dalle mura della città di Pistoia. Chiesa romanica del XII secolo a navata unica ospita all’interno un importante pulpito romanico decorato opera dell’artista Balduino, attivo anche nella Cattedrale di Pisa. La città di Pistoia, costruita dai romani su insediamento etrusco, raggiunge il suo massimo splendore nel 1140, quando per volere del Vescovo Atto arriva in città la reliquia della testa di San  Jacopo. Da questo momento Pistoia entra nelle principali rotte di pellegrinaggio verso la Galizia,  tanto da aggiudicarsi appellativi come “Compostela italiana” e “Santiago minor” ed essere  considerata, insieme a Roma e Gerusalemme, una delle tre mete di pellegrinaggio principali  della cristianità. Percorrendo la strada che porta in città, arriveremo davanti alla bellissima Chiesa di San Giovanni in fuorcivitas, così chiamata perché all’epoca della fondazione longobarda si trovava fuori dalla prima cerchia di mura. Dell’originale edificio longobardo non rimangono tracce, ma la chiesa venne ricostruita tra il   XII e il XIV secolo ed è caratterizzata all’esterno da una raffinatissima bicromia di marmo bianco e verde, tipico della più alta architettura romanica pistoiese. All’interno della chiesa distaccano per la loro importanza artistica il pulpito di Fra Guglielmo da Pisa, allievo del più famoso Nicola Pisano, e la Visitazione in terracotta  invetriata di Luca della Robbia, tra i protagonisti della scultura toscana rinascimentale. Tempo a disposizione per pranzo libero.  Nel pomeriggio ci dirigeremo quindi verso la chiesa di San Andrea e vedremo il pulpito più famoso di Pistoia, quello di Giovanni Pisano. Al termine delle visite, trasferimento in albergo a Montecatini. Sistemazione in albergo, assegnazione delle camere, cena e pernottamento.

2° giorno – giovedì 16 aprile– Pisa km. 75

Prima colazione cena e pernottamento in albergo. Pranzo libero a Pisa.  

Intera giornata dedicata alla visita di Pisa. Attraverso i noti monumenti della Piazza dei Miracoli ripercorreremo il passaggio artistico dal romanico al gotico e le novità che portarono Nicola e  Giovanni Pisano ad essere considerati gli innovatori della scultura medievale.  La Piazza dei Miracoli è decentrata rispetto al resto della città e, nelle forme in cui la conosciamo  noi oggi, inizia a essere costruita nel 1063 grazie al bottino della guerra in Sicilia contro i  mussulmani. All’interno dei due edifici più importanti della piazza, il Duomo e il Battistero, sono  conservati i due pulpiti più notevoli dell’ultima fase del medioevo in Italia: quello di Nicola Pisano nel Battistero e quello di suo figlio Giovanni nel Duomo.

Dopo aver visitato il Duomo e il Battistero, scopriremo l’edificio più moderno della Piazza dei Miracoli: il Camposanto. Se Nicola e, soprattutto, Giovanni Pisano sono 

considerati i rappresentati del nascente gotico toscano nella scultura, l’artista che affrescò gran  parte del Camposanto è considerano il rappresentante più affascinante del gotico toscano in  pittura. Questo artista è Buonamico Buffalmacco. Di questo artista poco si sa, ma il suo ciclo di  affreschi, datato intorno al 1336, con la celeberrima scena del “Trionfo della Morte” è un esempio  unico nel suo genere in Italia e nel mondo di pittura a fresco ancora ben conservata del periodo  gotico toscano. Nel luglio del 1944 i bombardamenti che colpirono Pisa danneggiarono sensibilmente il Camposanto monumentale e i suoi affreschi, che vennero staccati e sottoposti a un grande restauro conclusosi nel 2018. La nostra visita sarà l'occasione per poter vedere gli affreschi da poco restaurati e ricollocati al loro posto originale. Concluderemo il nostro viaggio a Pisa con la visita di due musei per poi sposarci verso il mare e visitare la chiesa romanica di San Piero a Grado. Il Museo dell’Opera del Duomo è stato recentemente rinnovato e riaperto nel 2019; il nuovo percorso di allestimento si apre con la monumentale porta di Bonanno Pisano del Duomo di  età romanica e si sviluppa su due piani presentando le varie fasi storiche e artistiche della Piazza  dei Miracoli.

Proseguiremo la nostra visita al Museo di san Matteo, situato in un antico monastero benedettino  dell’XI secolo sulle rive dell’Arno. Il museo ospita una straordinaria raccolta di opere dal XIII al XVI  secolo, tra le quali la più grande collezione al mondo di croci dipinte medievali, incluse quelle  di Giunta Pisano, e celeberrimi dipinti dei maestri più importanti del tardo gotico e dell’inizio del  Rinascimento toscano, come Simone Martini e Masaccio.  

Come ultima tappa, visiteremo la basilica di San Pietro Apostolo in San Pietro a Grado, località  nei pressi di Pisa. La chiesa è di mirabile interesse per il suo aspetto atipico di due absidi  contrapposte senza nessuna facciata e per essere un esempio di architettura romanica di periodo  precedente a quello del Duomo pisano. Quasi sempre chiusa al pubblico e poco raggiungibile con i  mezzi pubblici, sarà una occasione unica per poterla visitare.

3° giorno – venerdì 16 aprile – Pescia km.180

Dopo la prima colazione, trasferimento nella vicina Pescia. Questa città si trova al centro di quella  che ancora oggi viene chiamata la Svizzera pesciatina, in onore di un economista svizzero che agli  inizi del XIX secolo si innamorò di questo angolo di Toscana, che gli ricordava tanto la sua  Svizzera, e qui decise di trasferirsi stabilmente. Nata come un castello in epoca medievale, Pescia  si espanse tra i due argini del torrente Pescia e le zone di influenza politica si spartirono i due lati:  da una parte il Duomo, antica pieve del vescovado della Lucchesia, più legato ai Guelfi, e dall'altra  le strutture laiche comunali più ghibelline. Ma il dominio di Lucca non durò a lungo, perché nel  1339 la città di Pescia venne conquistata dai fiorentini e entrò a far parte del Granducato di  Toscana.

La fama della città di Pescia è molto legata alla figura di san Francesco; infatti, nella chiesa  medievale a lui dedicata è ancora conservata la prima rappresentazione del santo in una tavola  lignea del 1235 (appena nove anni dopo la sua morte!) del pittore senese Bonaventura  Berlinghieri. La tavola rimane un punto di partenza per tutti gli artisti successivi per la  rappresentazione iconografica del santo e delle sue storie. Oltretutto, la visita alla chiesa sarà una  occasione per comprendere come l'arte gotica dei centri toscani più importanti, come Pisa, Firenze  e Siena, sia giunta nelle zone periferiche della regione; la cappella dipinta dal fiorentino Neri di  Bicci nei primi decenni del Quattrocento e quella costruita dal preferito allievo di Brunelleschi e, forse, da Bernardo Rossellino sono testimonianza del viavai di idee e di artisti dalle capitali ai   centri periferici. Altro gioiello nascosto di Pescia che visiteremo è l'Oratorio di San Antonio Abate annesso all'ospedale degli Antoniti. Pranzo libero a Pescia. 

Pomeriggio distensivo in visita al prezioso Storico Giardino di Villa Garzoni che da secoli attrae  principi, studiosi, appassionati. Tutto lo Storico Giardino Garzoni è popolato da simboli e da statue  che spiccano tra il verde oppure vi si nascondono (provate a scovare il Turco!…). Una narrazione,  talvolta enigmatica, rivolta al visitatore. Lasciate libera la vostra immaginazione, mentre apprezzate  la varietà delle coltivazioni, il delicato sistema idraulico che in gran parte ripercorre quello del  Settecento, grazie al quale si alimentano giochi d’acqua, cascate e fontane, i freschi vialetti che  dalla Scala d’Acqua vi porteranno verso angoli suggestivi come il Labirinto (consigliato ai fidanzati, si dice che percorrerlo assicuri matrimonio e lunga durata della storia d’amore!), il Teatro di Verzura, il Viale dei Poveri, affiancato da figure pittoresche.

In alternativa, visita libera al Parco di Pinocchio dedicato alla storia del famoso burattino di legno  che diventa un bambino vero; scritta originariamente in italiano da Carlo Lorenzini, è stata  pubblicata nel 1883 e da allora è stata tradotta in 260 lingue. Il parco è costruito come un percorso  a sorpresa: inizia con due opere che condensano il significato della storia di Pinocchio, il  monumento “Pinocchio e la Fata” di Emilio Greco e la Piazzetta dei Mosaici di Venturino Venturi. Si tratta di un percorso a tappe, con sculture, edifici e sistemazione del verde dove l’adulto e il bambino interagiscono insieme per rievocare le Avventure di Pinocchio, attraverso le opere di grandi artisti del Novecento, come le sculture di Pietro Consagra fino al Grande Pescecane di Zanuso. Scommettiamo che molti personaggi ed episodi non li ricordate! Se è così… perché non rileggere “Le avventure di Pinocchio”, una volta tornati a casa?

Al termine della visita rientro a Bologna, stessa strada dell’andata.

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